Nella cisterna ci tengono dei Gialli.
Due o tre, a giudicare dalle urla.
L'arte della persuasione.
Hanno ammassato tutta la popolazione - dieci o dodici persone - sulla piazza del comune, e il capo, con la sua barba fulva, non ha perso tempo.
Ha fatto prendere il parroco, e lo ha fatto buttare nella cisterna.
Ha lasciato che grida e strilli andassero avanti per una decina di minuti, il furgone che oscillava da una parte all'altra.
Poi, quando è tornato il silenzio, ha fatto chiudere lo sportello della cisterna, ed ha tenuto un breve discorsetto.
Non ho seguito granché, per via dell'eco sulla piazza, della distanza e del fatto che mi stavo affrettando a sgattaiolare verso il fiume fra le stoppie, tenendomi basso.
Il succo comunque era abbastanza chiaro.
Loro sono i padroni.
Il loro condottiero, il Marchese, così lo chiamano, seduto sul suo trono a Canelli, è il padrone di tutta la valle Belbo.
Non chiedono molto - perché non c'è molto che possano chiedere.
La prima scelta su provviste, equipaggiamento, case.
Il controllo stretto dell'energia.
Difficile sparire senza lasciar traccia con due dita di neve a terra.
Sono rotolato giù lungo l'argine e mi sono spostato a monte nell'acqua gelida.
Niente tracce, niente odori.
I due imbecilli sul Puma fumavano e guardavano il panorama.
Mi sono spostato di due chilometri a monte, e poi, bestemmiando coi piedi fradici, sono tornato sull'argine, ed ho preso la via dei boschi.
Ora sono in una baracca persa fra le gaggìe.
Nessuno è più stato in questo posto da almeno dieci anni.
C'era un cartello VENDESI arruginito inchiodato sulla porta.
Struttura solida, sbarre alle finestre.
Fa un freddo porco, e mi sto scongelando i piedi alla fiamma viva di un lumino.
L'autocolona è ancora in paese.
Hann smantellato il mio generatore.
Ne ho visto portar via uno a braccia, segno che qualcuno ha provato ad entrare in casa mia ed ha trovato la tagliola.
O la tagliola ha trovato lui.
Dilettanti.
L'ex padrone di casa della mia nuova reggia aveva un problema di alcool - o per lo meno un problema di vuoti.
Ho usato le bottiglie per organizzare un minimo di perimetro difensivo, e per piazzare degli allarmi a porte e finestre.
Dormire qua fuori è un complicato gioco d'azzardo.
Filarmela alla chetichella ha comportato una drastica riduzioe delle mie proprietà, che ora ammontano a:
. gli abiti che indosso
. un poncho militare impermeabile
. uno zaino contenente
una torcia elettrica
un fischietto da scuola di samba
un binocolo tascabile
occhiali da sole
una bandana scarlatta
un cappellino di lana impermeabile
trenching tool
hobo tool
radio multibanda
tre borracce termiche
un rotolo di carta igienica
una confezione da venti accendini tipo BIC
una confezione da ventiquattro lumini
un pettine
uno specchio metallico
un rotolo di american tape
un victorinox tinker
una borsa contenente
cerotti
aspirine
antistaminici
pomata cortisonica
una copia di Lonesome Dove, di Larry McMurtry
un asciugamano da bagno rosso con una scritta in bianco
. il netbok Ubuntu con
alimentatore solare (grazie, Chinavasion!)
kit di connettività estesa (idem)
. un manico d'ascia.
. la vecchia doppietta di mio padre, con
quaranta cartucce a pallettoni
venti cartucce monopalla
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