Aggiornamento sulle ultime due settimane - 1

dicembre 23, 2010


Regola per sopravvivere - mai entrare se non si ha una buona strategia di uscita.
La mia strategia di uscita passava per il vecchio mulino.

Ma procediamo con ordine.

Ho lasciato la baracca fra i boschi per via del giallo gelato che faceva da paracarro fuori dalla mia porta.
Una lunga corsa, nel cuore della notte, giù per il pendio, in quello che era un tempo un campo di grano, fino alla prima casa.
Due ruzzoloni, una storta alla caviglia.
Niente cani.
Niente allarmi.
Porta sul davanti chiusa col mezzo giro - tre minuti netti per aprirla.

Chi abitava qui?
Non lo so, e non ho modo di identificare il corpo che sta seduto nel soggiorno, riverso su una bella poltrona di pelle, la doppietta a terra, il soffitto spruzzato di buro, incrostato di grumi orribili.
Perché si è fatto saltare la testa?
Era infetto?
Mi rendo conto di trattenere il respiro mentre evito la stanza e, passando per la grande cucina all'americana, mi sposto sul retro.
I fari dell'auto di ronda spazzano le pareti.
Io non sono qui.
Voi non mi vedete.

Altri due cadaveri al piano di sopra.
Il mio ignoto ospite ha impallinato la moglie e la figlia mentre dormivano insieme nel letto grande, e poi si è bruciato le cervella.
Mi sa più di panico e disperazione che di infezione, ma in questo posto ci resto il meno possibile.

Il padrone di casa era un cacciatore.
Ha una stanza con una testa di cinghiale impagliata, foto di tizi vestiti di verde con dei cani, una rastrelliera con tre fucili, una cassapanca con due grosse cartuccere, una mezza dozzina di scatole di cartucce e due grossi involti.
Frecce.
In un pacchetto a parte, ventiquattro teste da caccia al cinghiale MeatSeeker e, in un cofanetto come gioielli, due Buckbuster da 125 grani.
Le sfioro con reverenza, e a momenti ci rimetto un pollice.
Appesi sopra al camino a pellett ci sono anche due archi.
Uno è un compound da killer, con bilancere corto sotto al grip e faretra a scatto sul fianco.
Sembra un'arma Klingon.
Probabilmente è un'arma Klingon.
Non ho mai usato un compound.
L'altro è una meraviglia, un Tomahawk Woodland alto come un bambino di dieci anni, che costa come un'utilitaria.
La tentazione è troppo forte.
Lo sgancio dal supporto.
Non è pesantissimo.
La stampigliatura sul grip dice 60"/70/28".
Ci posso stare.
Mi metto in cerca di una faretra.

In totale, passo cinque giorni nella casa dei morti.
Trovo la cassetta del pronto soccorso, e applico abbondante Lasonil ala caviglia dolente.
Trovo anche i quattro cani, freddati a fucilate nel garage.
C'è un vecchio Doblò con il serbatoio pieno, e la batteria morta.
C'è una dispensa di cibi conservati inscatolati prima dell'aprile 2014.

Resta da decidere - restare, o andarmene.
Se voglio andarmene, mi serve una batetria in buone condizioni.
Il fascio giallo dei fari attraverso le mie finestre, tre volte per notte, mi dice dove trovarla.
Ma per andare a prendere la batteria, mi serve una strategia di uscita.
E la mia strategia di uscita passa per il vecchio mulino.

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